Aperta al pubblico la mostra “Nuova luce sul Carmine – La Sagrestia svelata”
Ha aperto letteralmente le porte, venerdì 17 maggio, la mostra “Nuova luce sul Carmine – La Sagrestia svelata” allestita all’interno della magnifica navata della Chiesa del Carmine. Al centro della mostra le pale settecentesche fino ad oggi non visibili ai visitatori perché poste nella Sagrestia del Carmine. Si tratta di opere di grande pregio di Ferdinando da Bologna e di Nicola Bertuzzi.
Queste magnifiche opere resteranno a disposizione dei visitatori finché non saranno terminati i lavori di restauro della Sagrestia; lavori finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, per un importo di 70 mila euro e dal Comune di Medicina per un intervento complessivo di 150 mila euro, che hanno lo scopo di riportare la Sagrestia di uno degli edifici storici più belli di Medicina all’antico splendore, rendendola uno spazio idoneo per mostre, conferenze e concerti.
“Sono tante le persone che in questi anni si sono impegnate per il recupero dell’ex Chiesa del Carmine – spiega Matteo Montanari. La convenzione trentennale per uso pubblico della Chiesa ci ha permesso di ottenere i fondi della Fondazione Carisbo per il recupero della Sacrestia e con il milione assegnatoci dai fondi regionali post terremoto inizia il restauro complessivo dell’intero edificio. Il Carmine è un luogo identitario per Medicina e l’impegno del Comune per il suo recupero è qualcosa che sentiamo come un dovere per la nostra Comunità”.
La mostra, che ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, è curata da Pietro Di Natale, storico dell’arte e consulente di arte antica e moderna, specializzato in pittura e scultura antica dal Cinquecento all’Ottocento, con particolare attenzione a temi ed aspetti riguardanti il contesto artistico bolognese ed emiliano.
Presente all’iniziativa l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti.
La Chiesa sconsacrata del Carmine è uno degli edifici più belli e caratteristici di Medicina, il cui recupero è stato al centro di un lungo lavoro di progettazione e recupero fondi, oltre ad essere stato uno dei temi principali affrontati durante gli incontri di partecipazione dei cittadini al Piano Strategico Locale di Medicina.
Alla partenza dei lavori di oggi si arriva dopo la sottoscrizione di una convezione trentennale con la Parrocchia per l’uso ai fini culturali del Complesso monumentale della Chiesa del Carmine, lo stanziamento di fondi per la manutenzione e la realizzazione del progetto preliminare di recupero, e la realizzazione di un percorso di co-progettazione finalizzato al recupero della ex Sagrestia.
Il progetto, elaborato dal Comune insieme a Pro Loco, Associazione I Portici e Corale Quadrivium, è stato candidato al Bando di Rigenerazione Urbana della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, che ha messo a disposizione dei fondi per il recupero e il riuso degli spazi urbani sottoutilizzati.
Finalità del progetto è il recupero architettonico della Sagrestia del Carmine e la conseguente riattivazione sociale e culturale dello spazio che per tanti anni è rimasto chiuso e inutilizzato, in una logica di rivitalizzazione e rigenerazione urbana del centro storico in cui è inserita.
I lavori di restauro prevedono una serie di interventi architettonici e impiantistici per rendere fruibile la Sagrestia tutto l’anno, oltre alla realizzazione di una rampa per garantire l’accessibilità. Inoltre, è previsto l’acquisto di arredi per permettere lo svolgimento di conferenze, concerti e mostre. Il costo complessivo si aggira intorno ai 150 mila euro, di cui, come detto 70mila messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.